Visualizzazione post con etichetta riflessioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta riflessioni. Mostra tutti i post

domenica 30 agosto 2009

Sms al volante. Video shock.

Ammettiamolo, tutti noi abbiamo mandato un sms mentre guidiamo. Beh, forse è il caso di perdere questa abitudine.
Se già telefonare alla guida è rischioso per via del tenere impegnata una mano e ridurre la soglia di attenzione, mandare sms impone che venga anche distolto lo sguardo dalla strada. Insomma è quasi come guidare alla cieca.

La polizia di Gwent, regione del Galles, ci va giù duro realizzando un video shock in merito che verrà proiettato nelle scuole. Il contenuto è forte: sangue, morti, pianti e grida. A me è venuto il mal di pancia, a voi non so.



Nel caso non riusciate a vedere in questa pagina il video di YouTube (bisogna avere un account per confermare di essere maggiorenni a causa del forte contenuto), potete visionarlo liberamente in questa pagina di Libero.

Io sto prendendo la buona abitudine di accostare quando devo usare il cellulare e sono solo in auto. Credo che ne valga la pena. Nessuna chiamata o sms può valere tanto da non essere rimandata di un minuto e rischiare la pelle.

PS: a voler essere pignoli non ho trovato nessuna fonte inglese circa la paternità di questo video. Che sia realizzato dalla polizia di Gwent o meno, rimane comunque indubbio il suo impatto emotivo.

giovedì 23 luglio 2009

Randy Pausch 1960-2008. Un esempio di vita

Dio benedica Facebook. C'è chi lo usa per spiare le vite degli altri e chi lo usa più utilmente per condividere contenuti ed informazioni. Dio benedica anche i secondi perchè nello sterminato mondo di internet si rischia di ignorare persone, fatti e notizie che vale la pena di conoscere.


Nato nel 1960, si laurea in informatica nel 1982 alla Brown University di Providence ed ottiene il dottorato nel 1988 alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Dal 1988 al 1997 è professore di informatica all'Università della Virgina per poi tornare alla Carnegie Mellon dove terrà per 10 anni il corso di Building Virtual Worlds circa la realtà virtuale e l'interazione uomo-computer.
Morirà nel luglio del 2008 a causa di un cancro al pancreas diagnosticatogli circa due anni prima.
Nel corso della sua carriera ha collaborato con la Walt Disney Imaginery per la realizzazione di attrazioni da luna park, Google, Adobe, Xerox ed Electronic Arts (casa di produzione di videogiochi del calibro di The Sims, la serie calcistica FIFA e Medal Of Honor).

Certamente poco noto al grande pubblico per i suoi consegumenti accademici e lavorativi, Pausch diventa una celebrità locale quando il 18 settembre 2007 tiene alla Carnegie Mellon una lezione dal titolo "The Last Lecture" ossia "l'ultima lezione".
In quel periodo all'università venivano tenute una serie di lezioni basate su un concetto tanto semplice quanto amletico per un professore: ipotizzando che dobbiate morire, quale sarebbero gli ultimi insegnamenti che vorreste trasmettere ai vostri studenti?
Nel caso di Pausch, non era un ipotesi. Da un anno circa lottava contro il cancro, inizialmente ed apparentemente sconfitto, che è tornato a colpire inesorabilmente nell'agosto del 2007. I medici gli garantirono 3-6 mesi di buona salute. Pausch quindi incentrò la sua lezione sul realizzare i propri sogni d'infanzia e come aiutare la gente intorno a sè a fare lo stesso. In realtà la lezione di Pausch va vista in chiave totalmente diversa come egli stesso svela alla fine: un insegnamento rivolto ai suoi tre figli sul come vivere la propria vita.

Grazie a Facebook vengo a conoscenza del video riportato in basso. Si tratta dell'intervento di Pausch all'Oprah Winfrey Show (la Winfrey è televisivamente la De Filippi USA) del 22 ottobre 2007. Il video dura 10 minuti ed è un sunto molto breve della lezione tenuta all'università.



Di sicuro impatto emotivo (ho pianto in diversi passaggi, lo ammetto), le parole di Pausch sono tanto "scontate" quanto sorprendenti. Ognuno di noi ha sentito gli insegnamenti di Pausch nella propria vita almeno una volta: chiedere scusa, addossarsi le proprie colpe, mostrare gratitudine, affrontare le difficoltà senza lamentarsi, non scoraggiarsi.
Nulla di nuovo sotto al cielo, ma in quanti lo facciamo? E in quanti vorremmo avere il suo vigore, il suo ottimismo, la sua capacità di non buttarsi a terra nonostante vada incontro a morte certa e prematura?
Condite deliziosamente con l'ironia, l'umorismo, la saggezza e lo straripante carisma di un uomo che sta per morire lasciando moglie e tre figli piccoli, questi insegnamenti "banali" e "scontati" assumono una dimensione totalmente nuova. Ci fanno vergognare dell'ultima volta che ci siamo svaccati un giorno intero sul letto per un flebile mal di stomaco.

L'intervento di Pausch soffre però dei ristretti tempi televisivi e non si ha la possibilità di apprezzare pienamente l'uomo al suo meglio. Per cui vi invito a visionare la lezione tenuta all'università, che dura circa un'ora, a questo indirizzo (sottotitoli in italiano).

Pausch tenne un'altra interessante lezione il 27 novembre 2007 dal titolo "Time Management" dedicata a come organizzare meglio il proprio tempo per vivere al meglio la propria vita. E detto da lui ...
Disponibile a questo indirizzo, la veloce e serrata sottotitolatura in inglese (Pausch parla rapidamente) può risultare di impiccio per la comprensione di qualche passaggio a gente poco allenata come me. In ogni caso vale la pena di seguire la lezione solo per apprezzare ancora una volta lo spirito di Pausch e la sua squisita dialettica. E' il tipo di persona che potresti osservare rapito per ore mentre recita la propria lista della spesa.

Nel maggio del 2008, due mesi prima di morire, Pausch intervenne durante la cerimonia di consegna delle lauree alla Carnegie Mellon (video in basso sottotitolato in italiano). L'affaticamento dovuto alla malattia unito alla solita saggezza ne fanno, a mio avviso, un momento molto toccante e, a suo modo, incoraggiante.



Per chi fosse interessato agli insegnamenti accademici di Pausch, in questa pagina del professore Gabriel Robins, amico ed allievo di Pausch all'Università della Virgina, sono riportati numerosi video circa la realtà virtuale, oltre alle lezioni linkate in precedenza. Su YouTube inoltre sono disponibili numerose interviste del professore.

Ed ora, qualcuno dica che Facebook non serve ad una mazza. A me ha fatto conoscere un grande uomo.

Tanto basta.

"We don't beat the Reaper by living longer. We beat the Reaper by living well and living fully ... It is not the things we do in life that we regret on our death bed, it is the things we do not"

sabato 16 maggio 2009

Lo shock continua. Qualche consiglio per i neofiti del volante.

Diversi giorni fa, mi sono occupato del caso di Jacqueline, una ragazza sudamericana orrendamente sfigurata da un'incidente stradale. L'articolo che riporta il caso lo trovare qui oltre a diversi video di campagne shock per la prevenzione degli incidenti stradali.

Rincaro la dose e pubblico questo video che sta girando da qualche tempo su Facebook. Si tratta di un collage di video, alcuni tratti dalla campagna irlandese "Pay attention or pay the price" (traducibile, fai attenzione o pagane le conseguenze) e l'australiana "Speeding - no one thinks big of you" (Correre - nessuno pensa un granchè di te).



Al di là delle immagini scioccanti con tanto di musica triste (My Immortal degli Evanescence, se a qualcuno interessa), tale video ha il merito di dare diversi consigli ai guidatori che mi permetto di snocciolare. I più esperti li troveranno scontati, ma vi assicuro che molti dei cosiddetti auto-proclamatisi assi del volante li disattendono spesso.
Se avete percorso 100 volte la via di casa a 150km/h e non vi è passato dinanzi nessun cane o gatto, è un caso. Non vuol dire che il vostro stile di guida sia sicuro e vi garantisca di portare sempre a casa la pelle, semplicemente avete avuto la fortuna di non trovarvi in situazioni spinose nelle quali non avete il 100% del controllo.

Seguendo l'ordine dei video, una guida sicura prevede certamente:
  • Evitare distrazioni. La mia ragazza ha tamponato un auto perchè si è girata ad osservare una vetrina (ah le donne) ed io stavo per fare lo stesso leggendo un'insegna. Non c'è bisogno di ballare la macarena in auto, basta poco. Tempo fa si pensava di vietare al guidatore di fumare perchè la cenere, cadendo, poteva distogliere l'attenzione dovendosi preoccupare di spazzarla via dal sedile. Parlare al cellulare è l'apoteosi perchè unisce alla distrazione anche l'impiccio di guidare con una sola mano. A meno che non siate capi di stato, nessuna telefonata è così urgente da non poter essere postposta o da impedirvi di accostare per 5 minuti.
  • Prestare attenzione ai veicoli fermi. Nel video, un guidatore tampona un auto ferma per far passare dei pedoni sulle strisce che hanno la peggio. Nonostante il video sembri invitare a moderare la velocità, tra le righe c'è un'altra indicazione a mio avviso molto più utile: evitare di sorpassare veicoli fermi, cosa che purtroppo vedo fare spesso. Se il giudatore ci avesse provato, avrebbe beccato direttamente i pedoni. Se vivete in città, con un botto di attraversamenti pedonali, fate caso a quante situazioni simili si verificano.
  • Moderare la velocità. A che serve correre? A sentirsi fighi? Fa tanto "io ho il pisello più lungo del tuo" e a meno che non siate 13enni ingordi di pornografia, dovreste aver superato questa fase. Chiariamoci, a meno che non guidiate ambulanze o dobbiate fare un viaggio in autostrada di 1000km, il più delle volte correre è inutile. Tanto dovrete sempre fermarvi a qualche semaforo o beccherete qualcuno che cammina come una lumaca creando una colonna di numerose autovetture. Inoltre il guadagno di tempo è a volte risibile. Su un tragitto di 20km, passare da una media di 80km/h ad una di 100km/h, fa guadagnare 3 minuti. Certo, il tempo è denaro, ma considerato per quante altre vaccate perdiamo tempo durante la giornata, è inutile recuperare minuti mettendo a rischio la propria vita e quella degli altri.
  • Allacciare le cinture. Non trinceratevi dietro il "mi dà fastidio al petto, quindi non la metto" o altre giustificazioni simili. Non ho avuto un'esperienza diretta, ma credo che un parabrezza nei denti sia molto più fastidioso e lasci qualche traccia nel vostro futuro viso. Obiezione simile al "non metto il casco, mi guasta la pettinatura". Anche un cranio sfondato non garantisce ottime acconciature. Grandissima fesseria anche il "ma tanto c'è l'airbag". L'airbag è pensato per lavorare CON le cinture di sicurezza. Senza, diventa persino pericoloso.
Sperando che a qualcuno sia venuto il mal di pancia col video, vi auguro buon sabato sera ;)

martedì 21 aprile 2009

Quando lo shock è salutare: il caso di Jacqueline Saburido

AVVISO: il seguente articolo riporta link a video e foto che potrebbero turbare persone impressionabili.

Sono un fermo sostenitore delle varie campagne shock per la prevenzione di incidenti stradali ritenendo che il cazzotto allo stomaco possa svegliare un pò di coscienze. Fosse per me, all'uscita dei locali dovrebbero mettere immagini di incidenti stradali (mi pare che in Inghilterra lo abbiano fatto in passato, ma non ci metto la mano sul fuoco), invece delle tabelle con il tasso alcolemico.
Secondo me è un deterrente migliore.

Io sono il classico "rompiballe" che se il passeggero non allaccia la cintura non ingrana la prima (dovrei iniziare a prendere il "vizio" anche per i passeggeri sui sedili posteriori). Spero che mai nessuno debba ringraziarmi per ciò.

Percorrendo in Germania l'autostrada per Stoccarda, non ho potuto fare a meno di notare un cartellone con l'immagine in bianco e nero di una bella famiglia sorridente. Padre, madre e due figli poco meno che adolescenti. Una scritta lapidaria comunicava che tale famiglia era morta in un incidente stradale a causa dell'alta velocità. Purtroppo non riesco a trovare in rete l'immagine, ma vi assicuro che fa il suo effetto.

Tramite le news di Libero, sono venuto a conoscenza di diversi video shock promossi per alcune campagne incluse quella contro il fumo e per la sicurezza sul luogo di lavoro.
Da buon non-fumatore e studente, quelli che mi colpiscono maggiormente riguardano la guida dell'automobile. Ecco due video dove vengono mostrati i possibili effetti di una scarsa prudenza agli incroci e la pessima abitudine non di non indossare la cintura "perchè tanto c'è l'airbag".

Vorrei inoltre segnalare la toccante e struggente storia di Jacqueline Saburido, una ragazza venezuelana sopravissuta ad un incidente nel 1999. L'auto in cui viaggiava è stata centrata da un guidatore ubriaco. Due amiche di Jacqueline sono morte sul colpo, altri due passeggeri si son salvati mentre lei, avendo i piedi bloccati dalle lamiere accartociate, è stata letteralmente cotta viva dalle fiamme sviluppatesi per quasi un minuto.
Nonostante sia sopravvissuta, accusò ustioni di terzo grado sul 60% del corpo, il suo viso somiglia oggi a quello di un alieno (non è una battuta infelice, è davvero così) ha perso naso, orecchie, capelli, parte della vista e tutte le dita delle mani. Ha subito una 40ina di operazioni, deve assumere medicinali tutti i giorni ed è candidata al trapianto facciale.
A tutt'oggi non ha perso la voglia di vivere e si batte per la sensibilizzazione dei giovani.

Nel 2003 è stata ospite all'Oprah Winfrey Show, il talk-show più popolare degli USA. Nel video c'è il sunto della storia ed una breve intervista a Jacqueline. Questo invece è un collage di foto in cui viene testimoniato come Jacqueline affronta le, per noi, banali attività della vita quotidiana.

A mio avviso, da persone di questa pasta c'è solo da imparare. Sentire dire da Jacqueline "sono felice di essere viva" mi fa passare la voglia di lamentarmi quando mi spunta un brufolo sul naso.