martedì 21 aprile 2009

Quando lo shock è salutare: il caso di Jacqueline Saburido

AVVISO: il seguente articolo riporta link a video e foto che potrebbero turbare persone impressionabili.

Sono un fermo sostenitore delle varie campagne shock per la prevenzione di incidenti stradali ritenendo che il cazzotto allo stomaco possa svegliare un pò di coscienze. Fosse per me, all'uscita dei locali dovrebbero mettere immagini di incidenti stradali (mi pare che in Inghilterra lo abbiano fatto in passato, ma non ci metto la mano sul fuoco), invece delle tabelle con il tasso alcolemico.
Secondo me è un deterrente migliore.

Io sono il classico "rompiballe" che se il passeggero non allaccia la cintura non ingrana la prima (dovrei iniziare a prendere il "vizio" anche per i passeggeri sui sedili posteriori). Spero che mai nessuno debba ringraziarmi per ciò.

Percorrendo in Germania l'autostrada per Stoccarda, non ho potuto fare a meno di notare un cartellone con l'immagine in bianco e nero di una bella famiglia sorridente. Padre, madre e due figli poco meno che adolescenti. Una scritta lapidaria comunicava che tale famiglia era morta in un incidente stradale a causa dell'alta velocità. Purtroppo non riesco a trovare in rete l'immagine, ma vi assicuro che fa il suo effetto.

Tramite le news di Libero, sono venuto a conoscenza di diversi video shock promossi per alcune campagne incluse quella contro il fumo e per la sicurezza sul luogo di lavoro.
Da buon non-fumatore e studente, quelli che mi colpiscono maggiormente riguardano la guida dell'automobile. Ecco due video dove vengono mostrati i possibili effetti di una scarsa prudenza agli incroci e la pessima abitudine non di non indossare la cintura "perchè tanto c'è l'airbag".

Vorrei inoltre segnalare la toccante e struggente storia di Jacqueline Saburido, una ragazza venezuelana sopravissuta ad un incidente nel 1999. L'auto in cui viaggiava è stata centrata da un guidatore ubriaco. Due amiche di Jacqueline sono morte sul colpo, altri due passeggeri si son salvati mentre lei, avendo i piedi bloccati dalle lamiere accartociate, è stata letteralmente cotta viva dalle fiamme sviluppatesi per quasi un minuto.
Nonostante sia sopravvissuta, accusò ustioni di terzo grado sul 60% del corpo, il suo viso somiglia oggi a quello di un alieno (non è una battuta infelice, è davvero così) ha perso naso, orecchie, capelli, parte della vista e tutte le dita delle mani. Ha subito una 40ina di operazioni, deve assumere medicinali tutti i giorni ed è candidata al trapianto facciale.
A tutt'oggi non ha perso la voglia di vivere e si batte per la sensibilizzazione dei giovani.

Nel 2003 è stata ospite all'Oprah Winfrey Show, il talk-show più popolare degli USA. Nel video c'è il sunto della storia ed una breve intervista a Jacqueline. Questo invece è un collage di foto in cui viene testimoniato come Jacqueline affronta le, per noi, banali attività della vita quotidiana.

A mio avviso, da persone di questa pasta c'è solo da imparare. Sentire dire da Jacqueline "sono felice di essere viva" mi fa passare la voglia di lamentarmi quando mi spunta un brufolo sul naso.


1 commento:

  1. magari funzionassero su tutti, purtroppo siamo illusi che a noi non capiterà mai.

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