venerdì 16 ottobre 2009

Chirurgia estetica 1, Riconoscimento facciale 0

Avete presente quei film di fantascienza o di spionaggio in cui una telecamera vi inquadra il volto e vi riconosce salutandovi anche con un "buongiorno signor Smith"? Bene, sappiate che se volete continuare ad essere riconosciuti dovete accettare l'avanzare dell'età o qualche difettuccio estetico.

Sembra infatti che il riconoscimento facciale abbia trovato un ostacolo ben più insormontabile di parrucche, baffi finti, scarsa illuminazione ed espressioni buffe: la chirurgia plastica.
E non stiamo parlando di interventi che cambiano completamente la fisionomia di un viso, ma correzioni locali come togliere rughe intorno agli occhi o il doppio mento.

Il professor Afzel Noore della West Virgina University ed il suo team di collaboratori ha saggiato le capacità di diversi software per il riconoscimento facciale basandosi su un archivio fotografico di 506 persone che hanno subito interventi di chirurgia estetica. Il compito del software era quello di riconoscere la stessa persona prima e dopo l'operazione.
I risultati non sono molto incoraggianti come si vede nella fotografia in cui viene indicato il tasso di successo per diversi i interventi, ossia quante volte il software è stato in grado di riconoscere la persona che ha subito quel particolare trattamento. Si va da un non disprezzabile 41% per un intervento alle palpebre ad uno sconfortante 2% per un lifting.
In soldoni, basta stiracchiarvi un po' la pelle ed il software non è più in grado di riconoscervi.

L'intenzione del professor Noore è quella di basare i futuri software su caratteristiche del viso che restano inalterate anche dopo interventi di chirurgia estetica in modo da rendere il riconoscimento facciale più robusto ed affidabile.

Bisturi a parte, il riconoscimento facciale sembra essere ben lontano dal riconoscervi il 100% delle volte visto che, secondo tale Erik-Learned Miller nei commenti all'articolo su IEEE Spectrum, per fregare il software basta semplicemente sorridere ...

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