Il 19 luglio l'astrofilo dilettante Anthony Wesley stava quasi per abbandonare la sua postazione a causa dell poca visibilità che comprometteva la sua osservazione di Giove. Tuttavia decise di prolungare di mezz'ora la sessione e ciò gli riserverà una gradita sorpresa.
Quello che vedete in alto è Giove in una foto scattata da Wesley stesso col suo telescopio e come potete notare, in prossimità del bordo superiore c'è una macchiolina nera. Ebbene Wesley è stato il primo ad osservarla in quanto è il risultato dell'impatto di una cometa o di un asteroide.
Wesley non ha capito di cosa si trattasse, come potete leggere nel suo resoconto in questa pagina. Infatti ha prima ipotizzato che fosse una tempesta atmosferica (come la famosa Macchia Rossa di Giove), poi il satellite Callisto oppure l'ombra di un altro satellite.
Tuttavia il fatto che la macchia nera si spostasse insieme a Giove gli hanno fatto intuire correttamente che fosse qualcosa sulla faccia del pianeta stesso piuttosto che un'ombra proiettata da qualcos'altro. Giove infatti ha un periodo di rotazione abbastanza breve (circa 10 ore) per cui osservandolo per alcune ore si riesce ad apprezzarne la rotazione.
La presenza della macchia è stata poi confermata in questa pagina dalla NASA, contattata da Wesley stesso per segnalare il fenomeno, che ha prontamente puntato il telescopio spaziale Hubble in direzione del pianeta ottenendo l'immagine in basso.
Dal telescopio Keck delle isole Hawaii arriva invece questa immagine all'infrarosso.
Ovviamente i giornali, tra cui Repubblica, non potevano esimersi dal riportare qualche inesattezza, infatti indicano erroneamente che "un'altra cometa stavolta di dimensioni simili alla terra ha colpito Giove causando una colossale cicatrice sulla superficie del gigante gassoso".
In realtà è la macchia ad avere le dimensioni del nostro pianeta come indicato dall'astronomo Leigh Fletcher in questo articolo mentre l'oggetto che ha impattato non era molto grosso difatti nella pagina NASA linkata in precedenza si parla di una larghezza di "diversi campi di football".
Sempre Repubblica pubblica un'immagine in questa pagina corredata da una didascalia a mio avviso fuorviante. Infatti la foto è agli infrarossi e non riprende il momento dell'impatto come si lascia intendere. Esso infatti non è stato visibile, altrimenti dovremmo dedurre che Giove stia esplodendo visto che sprizza fuoco e fiamme dal polo e dall'equatore. La macchia nella realtà è nera, come nelle prime due foto di questo articolo.
Tuttavia, nonostante l'impatto non sia stato osservato, c'è un famoso precedente, ossia quello della cometa Shoemaker-Levy 9.
Essa destò la curiosità degli astronomi in quanto, a differenza delle altre comete, non orbitava intorno al Sole bensì intorno a Giove. Studiandone l'orbita si previde, con mesi di anticipo, che essa sarebbe caduta su Giove nel luglio 1994 per cui numerosi telescopi furono puntati verso il pianeta in quanto sarebbe stata la prima occassione per osservare una collisione di tale portata tra corpi celesti.
La cometa si frantumò in diversi pezzi prima di colpire Giove a causa della forte gravità del pianeta come si può vedere nell'immagine in basso.
Nonostante i frammenti maggiori non superassero i 2 km di ampiezza, le macchie nere lasciate nell'atmosfera di Giove furono di dimensioni considerevoli, anche più grandi della macchia scoperta recentemente da Wesley. Nell'immagine in basso, potete vedere i risultati della serie di impatti.
L'impatto, oltre che tremendamente affascinante, consentì anche di studiare gli strati inferiori dell'atmosfera di Giove, di solito coperti da quelli superiori, che vennero espulsi dai frammenti della cometa, un po' come l'acqua che viene lanciata verso l'alto da un sasso che cade in uno stagno.
La forte gravità del pianeta, un uomo di 70kg ne peserebbe 160 su Giove, è molto utile per noi terrestri in quanto esso funge da spazzino spaziale, attirando bolidi provenienti dalle zone esterne del Sistema Solare e viene inoltre sfruttata per mandare le sonde nello spazio profondo senza eccessivo consumo di carburante dato che funge da fionda.
Vorrei infine muovere una critica a tutti quei giornali e siti che riportano titoli come "Un dilettante frega la NASA" e robe simili. Lungi da me mettere in dubbio le qualità e la conoscenza del signor Wesley, che troverei certamente invidiabili, ma egli non ha fregato nessuno. Semplicemente ha guardato il posto giusto al momento giusto mentre gli altri no perchè impegnati a fare altro, mica era una gara a chi trovava prima la macchia.
E' come se voi vi piazzaste sul ciglio di una strada con l'intenzione di scattare foto a tutti quelli che superano il limite di velocità mentre gli autovelox sono in opera da qualche altra parte. Direste che avete fregato i carabinieri?
Vorrei concludere con una nota circa il famigerato 21 dicembre 2012. Mi ero promesso di non parlarne perchè trovo tutta la storia una grandissima boiata (senza mezzi termini) utile solo a pubblicizzare il film 2012 catastrofico in uscita a novembre, ma alla luce di questa scoperta mi viene spontaneo fare un riflessione. Tutti quanti avrete sentito la storia del calendario Maya che finisce per quella data con conseguente fine dell mondo, catasfroti planetarie, inversione dei poli e robe simili. Tutto ciò sarebbe causato da un misterioso pianeta chiamato Nibiru noto sin dall'antichità.
Ora, a parte il trascurabile dato che i Maya NON si aspettavano la fine del mondo (esistono infatti iscrizioni con date successive al 21/12/2012) e che il loro calendario ricominciava (come il nostro finisce e riparte il 31 dicembre), il pianeta Nibiru non è stato osservato.
La teoria catastrofista vuole che esso abbia una massa 3 volte superiore a Giove (che ha una massa circa 300 volte superiore a quella della Terra, giusto per capirci) e che la NASA con la compicità dei governi di tutto il mondo lo tiene nascosto al pubblico perchè altrimenti sarebbe il panico, l'anarchia e bla bla bla.
Ebbene, Galileo con un cannocchiale per nulla comparabile ai telescopi odierni, scoprì 4 satelliti di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto) che, in condizioni eccezionali, sono persino visibili ad occhio nudo come in questa foto. Sono quei puntini luminosi intorno alla "stella" (che è Giove appunto) in basso a destra.
Oggi abbiamo un astrofilo dilettante che osserva gli effetti dovuti ad un corpo celeste grande nemmeno un chilometro.
Quanto è credibile che un pianeta come Nibiru che fra circa 3 anni (un tempo insignificante astronomicamente) è talmente vicino da distruggere la Terra con la sua influenza e di cui si è persino calcolata la presunta orbita non sia stato ancora osservato manco da mezza persona?
Appunto.
Ah, lessi sui siti dedicati che sarebbe stato visibile ad occhio nudo (!) nella primavera di quest'anno. Infatti, lo abbiamo visto tutti.
bell'articolo... informativo, minuzioso e rassicurante.. complimenti!!! Emanuela D.F.
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